Lettera aperta al
Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella per chiedere di valutare
di sbloccare urgentemente la seguente situazione. La delegazione per l’Antartide
presso il MAECI potrebbe proporre alla prossima riunione del “Trattato
Antartico” (ATCM) di Pechino, l’istituzione formale di del Sito Storico presso
le rovine della prima base italiana in Antartide (Base Giacomo Bove) ma ignora
da anni le nostre richieste.
URGENTE
Al Presidente della Repubblica Italiana
c.a. Signor Presidente Sergio Mattarella
Egregio Signor Presidente Mattarella,
Le scrivo a nome di 75 alunni e famiglie, degli eredi degli
esploratori, di decine di istituzioni ed enti di ricerca prestigiosi che
patrocinano il progetto e di oltre cinquemila sostenitori. Tra i nostri Partner
vi è l’UNESCO, il FAI, la SGI, Società Geografia Italiana e decine di altri,
tra cui Camere di Commercio ed Enti locali.
Il 22 maggio p.v. si svolgerà in Cina, a Pechino, un incontro
dove l’Italia potrebbe chiedere, da sola o con altri paesi, l’istituzione
formale di un sito storico italiano in Antartide, ma gli attuali funzionari del
MAECI stanno vanificando la proficua collaborazione con la Farnesina già dal 2010.
I delegati italiani dovrebbero solo presentare una proposta
già scritta nel punto AOB (Any Other Business) all’ordine del giorno dell’agenda
cinese. Quest’anno la ricorrenza del 60° anniversario dell’Anno Geofisico
Internazionale è un’occasione d’oro che il nostro paese non dovrebbe perdere.
Anni fa, il Capo dello Stato protempore insignì il Cavalier
Renato Cepparo dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana per
aver costruito la prima base scientifica italiana in Antartide, ma poi la base
fu distrutta e da 41 anni si tenta di insabbiare tale vicenda. Il nostro
obiettivo è l’istituzione o designazione formale del Sito Storico in Antartide
ovvero ex situ, a distanza, per
esempio a Trieste.
In breve, il 20 gennaio 1976 il Cav. Renato Cepparo inaugurò
la base italiana in penisola antartica intitolandola all’esploratore
ottocentesco Giacomo Bove (il Sig. Ministro Pier Carlo Padoan è parente dell’ufficiale
della regia marina). Nel settembre dello
stesso anno la base fu distrutta dalla marina militare argentina ed iniziò la damnatio memoriae.
Il sito è ubicato in un’area estremamente strategica e di
pregio sia naturalistico sia geominerario (vi è infatti uno dei più grandi
giacimenti di idrati di metano che ho studiato nel 2003). La zona deve essere
preservata (Trattato Antartico e Greenpeace) perché ricolma di immondizie e
perché assume un altissimo significato di rilevanza nazionale ed
internazionale. Esso è infatti l’unico luogo dove il Trattato Antartico è stato
palesemente violato, ma tutti i paesi civili non si sono curati dell’episodio. Il
sito è abbandonato all’incuria da 41 anni, ma una semplice richiesta a Pechino
consentirebbe di conservare il sito ed il patrimonio storico-paesaggistico.
Dal 2003 ci documentiamo sul caso e dal 2010 la Farnesina ha
appoggiato molto il nostro progetto. Il Sig. Ambasciatore Arduino Fornara
infatti favorì molto le relazioni Italia-Argentina a nome dell’Unità Antartide
dell’allora MAE. Purtroppo ora il Sig. Min. Eugenio Sgrò (Coordinatore per l’Antartide)
successore di A. Fornara ostacola inspiegabilmente il nostro progetto, posto
che non vi è alcuna obiezione alla realizzazione del progetto. Il nostro
obiettivo è rafforzare l’amicizia tra Argentina e Italia e l’iniziativa è
apprezzata in campo internazionale. Fra pochi giorni è il momento della verità.
La proposta è già pronta. Il testo della proposta è disponibile al seguente
link:
Il testo è confezionato in modo tale che qualsiasi paese potrà
in un attimo attribuirsi la paternità della proposta: la delegazione dovrà solo
sostituire la parola PARTY con il
nome del proprio paese e, fatte le fotocopie, la proposta passerà. Così
facendo, l’Italia perderà ogni aspettativa di partecipazione ai tavoli di
informazione dove si gestisce un’area preziosa. L’inerzia dell’attuale
delegazione italiana potrebbe arrecare un danno incommensurabile al nostro
paese. Sarebbe molto trieste (ed imbarazzante) se Altri presentassero la
proposta di un sito che nella letteratura scientifica ha il nome ufficiale di
Italia Valley.
Le saremmo infinitamente grati se volesse valutare l’opportunità
di sbloccare la situazione e suggerire alla delegazione italiana guidata dal
Sig. Min. Eugenio Sgrò del MAECI (eugenio.sgro@esteri.it
tel. 06-3691 8899) di proporre finalmente la nostra richiesta (che aspetta d’esser
attuata dal 2007).
Siamo a disposizione per le immagini ed altre richieste di
chiarimento.
Grazie della cortese attenzione,
cordialità,
Per il Coordinamento Nazionale per il Sito Bove
Trieste, 16 maggio 2017
f.to Prof. Julius Fabbri, Ph.D.
Ass. Cult. AdriAntartica Trieste
j.fabbri@virgilio.it
– cell. 339 3524669
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