martedì 16 maggio 2017

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella per chiedere un'intervento circa l'l’istituzione formale di del Sito Storico presso le rovine della prima base italiana in Antartide (Base Giacomo Bove)



Lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella per chiedere di valutare di sbloccare urgentemente la seguente situazione. La delegazione per l’Antartide presso il MAECI potrebbe proporre alla prossima riunione del “Trattato Antartico” (ATCM) di Pechino, l’istituzione formale di del Sito Storico presso le rovine della prima base italiana in Antartide (Base Giacomo Bove) ma ignora da anni le nostre richieste.
URGENTE
Al Presidente della Repubblica Italiana
c.a. Signor Presidente Sergio Mattarella

Egregio Signor  Presidente Mattarella,
Le scrivo a nome di 75 alunni e famiglie, degli eredi degli esploratori, di decine di istituzioni ed enti di ricerca prestigiosi che patrocinano il progetto e di oltre cinquemila sostenitori. Tra i nostri Partner vi è l’UNESCO, il FAI, la SGI, Società Geografia Italiana e decine di altri, tra cui Camere di Commercio ed Enti locali.
Il 22 maggio p.v. si svolgerà in Cina, a Pechino, un incontro dove l’Italia potrebbe chiedere, da sola o con altri paesi, l’istituzione formale di un sito storico italiano in Antartide, ma gli attuali funzionari del MAECI stanno vanificando la proficua collaborazione con la Farnesina già  dal 2010.
I delegati italiani dovrebbero solo presentare una proposta già scritta nel punto AOB (Any Other Business) all’ordine del giorno dell’agenda cinese. Quest’anno la ricorrenza del 60° anniversario dell’Anno Geofisico Internazionale è un’occasione d’oro che il nostro paese non dovrebbe perdere.
Anni fa, il Capo dello Stato protempore insignì il Cavalier Renato Cepparo dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana per aver costruito la prima base scientifica italiana in Antartide, ma poi la base fu distrutta e da 41 anni si tenta di insabbiare tale vicenda. Il nostro obiettivo è l’istituzione o designazione formale del Sito Storico in Antartide ovvero ex situ, a distanza, per esempio a Trieste.
In breve, il 20 gennaio 1976 il Cav. Renato Cepparo inaugurò la base italiana in penisola antartica intitolandola all’esploratore ottocentesco Giacomo Bove (il Sig. Ministro Pier Carlo Padoan è parente dell’ufficiale della regia marina).  Nel settembre dello stesso anno la base fu distrutta dalla marina militare argentina ed iniziò la damnatio memoriae.
Il sito è ubicato in un’area estremamente strategica e di pregio sia naturalistico sia geominerario (vi è infatti uno dei più grandi giacimenti di idrati di metano che ho studiato nel 2003). La zona deve essere preservata (Trattato Antartico e Greenpeace) perché ricolma di immondizie e perché assume un altissimo significato di rilevanza nazionale ed internazionale. Esso è infatti l’unico luogo dove il Trattato Antartico è stato palesemente violato, ma tutti i paesi civili non si sono curati dell’episodio. Il sito è abbandonato all’incuria da 41 anni, ma una semplice richiesta a Pechino consentirebbe di conservare il sito ed il patrimonio storico-paesaggistico.
Dal 2003 ci documentiamo sul caso e dal 2010 la Farnesina ha appoggiato molto il nostro progetto. Il Sig. Ambasciatore Arduino Fornara infatti favorì molto le relazioni Italia-Argentina a nome dell’Unità Antartide dell’allora MAE. Purtroppo ora il Sig. Min. Eugenio Sgrò (Coordinatore per l’Antartide) successore di A. Fornara ostacola inspiegabilmente il nostro progetto, posto che non vi è alcuna obiezione alla realizzazione del progetto. Il nostro obiettivo è rafforzare l’amicizia tra Argentina e Italia e l’iniziativa è apprezzata in campo internazionale. Fra pochi giorni è il momento della verità. La proposta è già pronta. Il testo della proposta è disponibile al seguente link:
Il testo è confezionato in modo tale che qualsiasi paese potrà in un attimo attribuirsi la paternità della proposta: la delegazione dovrà solo sostituire la parola PARTY con il nome del proprio paese e, fatte le fotocopie, la proposta passerà. Così facendo, l’Italia perderà ogni aspettativa di partecipazione ai tavoli di informazione dove si gestisce un’area preziosa. L’inerzia dell’attuale delegazione italiana potrebbe arrecare un danno incommensurabile al nostro paese. Sarebbe molto trieste (ed imbarazzante) se Altri presentassero la proposta di un sito che nella letteratura scientifica ha il nome ufficiale di Italia Valley.
Le saremmo infinitamente grati se volesse valutare l’opportunità di sbloccare la situazione e suggerire alla delegazione italiana guidata dal Sig. Min. Eugenio Sgrò del MAECI (eugenio.sgro@esteri.it tel. 06-3691 8899) di proporre finalmente la nostra richiesta (che aspetta d’esser attuata dal 2007).
Siamo a disposizione per le immagini ed altre richieste di chiarimento.
Grazie della cortese attenzione,
cordialità,
Per il Coordinamento Nazionale per il Sito Bove
Trieste, 16 maggio 2017
f.to Prof. Julius Fabbri, Ph.D.
Ass. Cult. AdriAntartica Trieste
j.fabbri@virgilio.it – cell. 339 3524669



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